Alessandro Davini è ricercatore presso la Divisione di Ematoncologia IEO.
L’obiettivo della sua ricerca è analizzare i geni che vengono espressi dalle cellule tumorali di pazienti affetti da tumori maligni del sangue per individuare eventuali punti deboli da utilizzare per sviluppare trattamenti più efficaci o per riconoscere mutazioni specifiche in alcuni pazienti, in modo da ideare nuove terapie personalizzate.
Come sei diventato un ricercatore?
Io sono un biotecnologo, dottorando in biologia computazionale allo IEO. Dai laboratori vengono prodotti sempre più dati e il mio ruolo è quello di interpretarli nel modo corretto a seconda della domanda biologica e clinica di partenza. Ho deciso di diventare un ricercatore perché sono consapevole dell’impatto della Ricerca in ambito oncologico e sono orgoglioso di poter dare il mio contributo.
Come ci si sente quando si scopre qualcosa di nuovo?
Spero di poter rispondere molto presto a questa domanda. Sono un giovane ricercatore e sento di avere ancora tanto da imparare, chi come me ha da poco iniziato questo percorso ha bisogno di persone che credano in lui e un ambiente di lavoro ricco di stimoli come qui in IEO.
Quanto è importante avere fiducia nella Ricerca?
La Ricerca è fondamentale per permettere di aiutare tutti i nostri pazienti. Sono stati fatti tanti passi avanti ma c’è ancora molto che possiamo fare per rendere il cancro sempre più curabile.
Quanto è importante il sostegno dei nostri donatori?
Il sostegno dei donatori è fondamentale per permettere a noi ricercatori di portare avanti i nostri progetti di ricerca. La mia borsa di studio è sostenuta dalla generosità dei donatori e questo mi da ancora di più la spinta a fare il massimo nel mio lavoro.
Sapere che la mia borsa di studio è sostenuta dalla generosità dei donatori della Fondazione IEO-MONZINO mi da ancora di più la spinta a fare il massimo nel mio lavoro.