Ilaria Cuozzo

Ricercatrice e ostetrica presso l’Unità di Fertilità e Procreazione in Oncologia presso l’Istituto Europeo di Oncologia
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I talenti della Ricerca – Ilaria Cuozzo

Ilaria Cuozzo è un’ostetrica e fa parte dell’Unità di Fertilità e Procreazione in Oncologia presso l’Istituto Europeo di Oncologia. Grazie a un contributo da fondi vincolati della Fondazione IEO-MONZINO ETS, porta avanti il suo progetto di ricerca nell’ambito dell’oncofertilità.

Ci puoi spiegare la tua ricerca e quali sono gli obiettivi finali?

La nostra ricerca si basa principalmente su una raccolta e analisi di dati inerenti a donne che sono riuscite a ottenere una gravidanza dopo una diagnosi di tumore, per lo più tumore al seno, oppure donne che hanno scoperto la malattia durante la gravidanza. Analizziamo tutte le strategie possibili per preservare la fertilità e per poter fare concepire un bambino.

Durante il nostro lavoro ci focalizziamo anche su donne con mutazione dei geni BRCA 1-2 che quindi sono costrette a riprogrammare i propri progetti riproduttivi.

Il nostro scopo è quello di espandere le conoscenze sul mondo dell’oncofertilità e di migliorare la nostra capacità di controllare i fenomeni oncologici in relazione al desiderio riproduttivo di una donna. L’obiettivo finale è poter fornire a ogni donna la speranza di essere madre.

Ci racconti del tuo team? Avete l’occasione di condividere ciò che viene scoperto anche a livello nazionale e internazionale?

Il nostro team di ricerca non è molto grande: oltre che da me, è formato dalle data manager della ginecologia e dal responsabile dei nostri studi, nonché direttore dell’unità di Fertilità e Procreazione in oncologia, il Dott. Fedro Peccatori. Mi piace lavorare in questo team perché il rispetto e la gentilezza ci contraddistinguono; ognuno cerca di fare la sua parte e se c’è bisogno di aiuto siamo pronti a darcelo.

Il Dott. Peccatori è un oncologo ginecologo molto competente e conosciuto nella comunità scientifica per cui spesso collaboriamo con altri Centri, per lo più italiani. Per esempio, più volte abbiamo contribuito con i colleghi dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova alla raccolta dati sui tumori in gravidanza e siamo in collaborazione con il Centro di Riferimento Oncologico CRO di Aviano per uno studio sul diritto all’oblio nella popolazione degli AYA (Adolescenti e Giovani) con tumore.

Qual è stato il momento in cui hai deciso di diventare un ricercatore?

Ho deciso di aprire la porta alla ricerca quando mi è stata offerta questa borsa di studio. Inizialmente non ero pienamente convinta, perché mi chiedevo se effettivamente un’ostetrica avrebbe potuto dare un valore aggiunto allo IEO e avesse le competenze per entrare in questo mondo. Poi ho deciso di attraversare quella porta perché non potevo rinunciare a quest’esperienza di vita così intensa.

Perché è così importante ricevere una borsa di studio come quelle della Fondazione IEO-MONZINO ETS?

Per noi che facciamo questo lavoro, ricevere una borsa di studio credo sia importante perché ci incoraggia a credere in noi stessi e a guardare oltre le difficoltà che si possono incontrare lungo il percorso della ricerca.

Puoi raccontaci una giornata tipo in laboratorio?

Io non lavoro in laboratorio ma alterno le mie giornate dedicate alla ricerca tra l’ambulatorio di oncofertilità e la mia postazione al computer. Nell’ambulatorio incontriamo le pazienti e io mi occupo di raccogliere i dati necessari per i nostri progetti di ricerca; dopo di che riporto il tutto sui nostri database.

Come ci si sente quando si scopre qualcosa di nuovo? Chi chiami se dovesse succederti?

Non ho ancora avuto modo di scoprire qualcosa di nuovo ma credo che sia molto emozionante e che potenzi la propria autostima. Se dovesse succedere, penso che la persona a cui lo direi per prima sia mia madre, a lei racconto ogni novità.

Che messaggio daresti ai giovanissimi: consiglieresti questo lavoro e perché?

Ai giovanissimi che devono scegliere ora quali studi intraprendere, consiglierei di non aver paura di sbagliare, di seguire il proprio istinto e di non aprire solo le porte più grandi, ma anche quelle più piccole, perché tutte ci insegnano a vivere. Che sia il mondo della Ricerca o meno, auguro loro di rimanere sempre umili, gentili e di far vincere in ogni occasione la collaborazione sulla competizione. Di ricordarsi che è molto più importante saper essere che saper fare.

Cosa vorresti dire ai donatori che ti hanno dato la possibilità di ricevere questa borsa di studio?

Ai donatori vorrei dire GRAZIE, non per aver dato a me la possibilità di vincere una borsa di studio, ma per avermi mostrato la potenza della generosità.

La borsa di studio di Ilaria Cuozzo è stata finanziata attraverso i Contributi da Fondi Vincolati. Con questi fondi finanziamo iniziative mirate, come Borse di Studio per giovani ricercatori, in linea con le condizioni stabilite di destinazione e/o vincolo.
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Grazie per avermi ancora più convinta di quanto donare rappresenti una ricchezza, un seme di speranza da coltivare in ognuno di noi.
Ilaria Cuozzo
Ricercatrice e ostetrica presso l’Unità di Fertilità e Procreazione in Oncologia presso l’Istituto Europeo di Oncologia