Il tumore al pancreas rappresenta circa il 3-4% di tutti i tumori maligni diagnosticati ogni anno, ma la sua elevata aggressività lo rende una delle forme di cancro più temibili. Con un tasso di sopravvivenza a 5 anni inferiore al 10%, la diagnosi precoce resta una sfida fondamentale. Inoltre, tra il 70% e il 90% delle persone colpite non presentano sintomi evidenti nelle fasi iniziali, rendendo difficile la rilevazione tempestiva della malattia.
L’adenocarcinoma duttale del pancreas (ADP) è la forma più comune e pericolosa di tumore pancreatico, rappresentando circa il 90-95% dei casi. Caratterizzato da una sopravvivenza a cinque anni inferiore al 10%, l’ADP è noto per la sua elevata eterogeneità intratumorale, una diversità cellulare che rende difficile il trattamento e favorisce le recidive anche dopo interventi chirurgici radicali. Sebbene le opzioni chirurgiche possano migliorare la prognosi nel 15-20% dei pazienti, la malattia rimane altamente letale.
Cosa stiamo facendo all’Istituto Europeo di Oncologia?
All’Istituto Europeo di Oncologia, con il prezioso sostegno della Fondazione IEO-MONZINO ETS, è in corso un importante progetto di ricerca guidato dal Dr. Gioacchino Natoli, dedicato allo studio approfondito dell’adenocarcinoma duttale del pancreas (ADP).
Questo ambizioso progetto si concentra sull’analisi dei meccanismi molecolari che determinano l’eterogeneità delle cellule tumorali in questa forma di neoplasia altamente aggressiva. L’obiettivo principale è quello di identificare i meccanismi biologici che rendono l’adenocarcinoma duttale del pancreas così aggressivo e resistente ai trattamenti chemio- e radio-terapici nonché a terapie più innovative, sia mirate contro le alterazioni molecolari specifiche del tumore che quelle basate sulla attivazione del sistema immunitario.
Attraverso un approccio innovativo, i ricercatori puntano a sviluppare nuove combinazioni terapeutiche e strategie di trattamento in grado di affrontare tutte le componenti del tumore, comprese quelle più elusive e resistenti, con l’intento di migliorare significativamente le prospettive di cura per i pazienti affetti da questa patologia.
Il progetto non solo apre nuove strade per la comprensione del tumore pancreatico, ma rappresenta anche una speranza concreta per il futuro della medicina personalizzata e delle terapie mirate.