Chiara Vavassori è una ricercatrice presso l’Unità di Immunologia e Genomica del Centro Cardiologico Monzino.
Di cosa si occupa il tuo progetto di ricerca e quali sono gli obiettivi?
Il progetto di ricerca si propone di individuare, attraverso l’integrazione di TC coronarica e dati di trascrittomica e genomica, caratteristiche di imaging e molecolari/genomiche utili per identificare precocemente soggetti con aterosclerosi subclinica a rischio di infarto nel medio-lungo termine. L’iniziativa si basa su una stretta collaborazione tra clinici e ricercatori con competenze complementari, ed è arricchita dall’interazione con i pazienti, che stimolano l’impegno dei ricercatori e sottolineano l’importanza della ricerca.
L’obiettivo finale è riclassificare il rischio di eventi coronarici per consentire interventi preventivi. Uno studio pilota ha evidenziato che i profili di espressione genica del sangue periferico possono distinguere soggetti con stenosi coronarica significativa da quelli senza aterosclerosi coronarica, suggerendo che tali profili possano predire le caratteristiche avverse delle placche coronariche.
Da quanto tempo ti occupi di Ricerca e come mai sei diventato un ricercatore?
La passione per la ricerca è nata durante il quarto anno di liceo, quando, grazie a un’attività di orientamento, ho frequentato un laboratorio di ricerca farmacologica presso l’Università di Brescia. Questo incontro casuale ha acceso il mio interesse per il lavoro dei ricercatori e mi ha spinto a intraprendere questa carriera.
Nel settembre 2015 ho iniziato un tirocinio annuale per la tesi di laurea magistrale in Biologia Applicata Biomedica presso il PACElab dell’Università degli Studi di Milano. Dopo la laurea, ho proseguito nella ricerca grazie a una borsa di studio del Centro Cardiologico Monzino.
La mia curiosità e il desiderio di contribuire a una migliore comprensione delle patologie, sviluppando cure innovative e percorsi di prevenzione, sono i motivi che mi spingono a dedicarmi con passione a questo campo.
Quanto è importante avere fiducia nella Ricerca?
Avere fiducia nella ricerca è essenziale perché senza ricerca non c’è futuro. Solo credendo nella ricerca è possibile migliorare i percorsi di prevenzione, diagnosi e terapia delle malattie cardiovascolari.
Quanto è importante il sostegno dei nostri donatori?
Il sostegno da parte dei donatori della Fondazione IEO-MONZINO ETS è fondamentale e importantissimo per poter continuare le nostre ricerche e scoprire nuove cure, sempre più innovative, per i pazienti cardiologici e oncologici. Credendo nella ricerca e sostenendo il nostro lavoro ci permettete di continuare a studiare e scoprire cure sempre più innovative e ridurre sempre di più il rischio delle patologie cardiovascolari.
Che ruolo ha la condivisione dei percorsi e dei risultati nella tua vita professionale?
La condivisione è fondamentale nella ricerca, favorendo la crescita personale e professionale. Partecipare a meeting e congressi consente di diffondere i risultati scientifici, generare nuove idee e ricevere suggerimenti utili da colleghi non direttamente coinvolti nei progetti.
Condividere risultati aiuta a rafforzare la fiducia dei sostenitori e a ottenere finanziamenti per proseguire la ricerca. Inoltre, condividere il percorso con colleghi o compagni di dottorato rende la vita da ricercatore più gratificante, offrendo supporto nei momenti difficili e stimoli per affrontare problemi e raggiungere soluzioni innovative.
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