Screening mammografico: appello al Governo

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Fondazione IEO-MONZINO ETS è a fianco di Europa Donna Italia nel chiedere al Governo Italiano l’estensione dei programmi di prevenzione del tumore al seno.

Ogni anno in Italia oltre 53mila donne ricevono una diagnosi di tumore al seno.
L’efficacia della cura e la possibilità di guarigione sono strettamente legate alle tempistiche in cui avviene la diagnosi.

Perché è importante la diagnosi precoce

I tumori diagnosticati in fase iniziale (stadio 0-I) presentano un tasso di sopravvivenza del 98%, con elevate possibilità di guarigione grazie a trattamenti meno invasivi. Al contrario, una diagnosi più tardiva (stadio II-II) riduce la sopravvivenza a 5 anni del 60-90% a seconda del tipo di tumore e del coinvolgimento dei linfonodi, richiedendo terapie più aggressive.
Questi dati evidenziano l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, che possono raddoppiare o triplicare le possibilità di guarigione. Proprio grazie a questi strumenti negli ultimi 15 anni il tasso di mortalità è diminuito del 16,2%.            

La prevenzione gratuita offerta dal SSN non è sufficiente

Sebbene l’offerta delle regioni di screening mammografici gratuiti per le donne di specifiche fasce d’età sia un’iniziativa lodevole, oggi questo intervento risulta insufficiente in quanto negli ultimi anni l’incidenza dei tumori al seno, in Italia, tra le giovani donne tra i 25 e 44 anni è aumentata del 29% ed è proprio in questi casi in cui il tumore può essere più aggressivo.  Risulta quindi non solo importante abbassare l’età degli screening, ma anche aumentare nella società la consapevolezza dell’importanza della prevenzione. I dati dimostrano quanto una diagnosi precoce possa fare la differenza. Nonostante questo, la sensibilità nei confronti dell’attività di screening non è ancora così diffusa. I dati purtroppo svelano un’altra realtà allarmante. La proporzione di donne aventi diritto che hanno effettuato lo screening mammografico nelle regioni del Sud Italia e Isole è di 3 volte inferiore rispetto alle regioni del Nord Italia. La media nazionale è al di sotto del 50%.

Serve una legge nazionale che estenda gli screening gratuiti

Per cambiare l’attuale situazione, la Fondazione IEO-MONZINO ETS, da sempre in prima linea nel sostegno della prevenzione, supporta Europa Donna Italia nel chiedere al Governo l’estensione dei programmi di screening gratuiti per il tumore al seno dai 45 e sino ai 74 anni di età su tutto il territorio nazionale (in alcune Regioni, ad esempio, sono previsti solo nella fascia 50-69 anni) e di adottare misure per migliorare l’adesione ai programmi di screening già esistenti, come previsto dal Piano Oncologico Nazionale. L’importanza di questo appello alla sensibilizzazione e al sostegno concreto delle attività di screening è di grande valore perché permetterà, grazie a una diagnosi precoce, cure più efficaci e maggiori possibilità di guarigione.

Un primo passo

A seguito di questo appello negli scorsi giorni il Governo ha compiuto un primo passo.
Il Senato infatti ha stanziato tra gli emendamenti al decreto-legge Milleproroghe 1 milione di euro per rafforzare i programmi di prevenzione del tumore al seno. Le risorse serviranno a potenziare gli screening regionali, ampliando la platea delle donne coinvolte nelle fasce d’età 45-50 anni e 70-74 anni.

Sostieni la ricerca, cambia il futuro

Ogni progresso nella diagnosi precoce e nella cura del tumore al seno è possibile grazie alla Ricerca scientifica. L’aumento delle percentuali di sopravvivenza è legato non solo alla diffusione degli screening, ma anche all’innovazione oncologica. Sostenendo la Fondazione IEO-MONZINO ETS, contribuisci a finanziare la Ricerca per trattamenti sempre più efficaci e meno invasivi. Dona ora e aiutaci a fare la differenza.

Tutti i dati riportati in questo articolo sono tratti dal report “I numeri del cancro in Italia 2024” edito dall’ Associazione Italiana Oncologia Medica

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