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La radioterapia nel trattamento delle aritmie ventricolari gravi
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Il Centro Cardiologico Monzino ha avviato, in collaborazione con lIstituto Europeo di Oncologia, il primo studio clinico sull’applicazione della radioterapia stereotassica, fino ad ora utilizzata in ambito oncologico, al trattamento delle tachicardie ventricolari, forme severe e potenzialmente letali di aritmia.

L’arruolamento allo studio è aperto e i primi due pazienti sono già stati trattati con ottimi risultati.

Utilizzare la radioterapia nella cura delle tachicardie ventricolari più gravi è una  prospettiva rivoluzionaria ed efficace poichè questa tecnica permette di raggiungere, con una sola seduta di trattamento, alcune zone del cuore che non sarebbero altrimenti raggiungibili.

Inoltre è un trattamento non invasivo che rende possibile trattare anche i pazienti più a rischio.

I colleghi del Monzino ci hanno proposto di applicare la radioterapia ablativa al cuore per ripararne il circuito elettrico e noi abbiamo accolto la sfida con entusiasmo. La radioablazione viene realizzata con tecnica stereotassica, caratterizzata da un’estrema precisione nella somministrazione della dose. È un trattamento non invasivo, indolore e selettivo.

Barbara Jereczek
Direttore della Radioterapia IEO

Al momento la radioablazione è valutata come trattamento salvavita per la cura delle aritmie più minacciose ma crediamo molto nella validità della metodica: se la sperimentazione ci darà buoni risultati, l’orizzonte futuro è di estenderne l’utilizzo anche ai pazienti meno gravi». Ad oggi, nel mondo, la radioablazione è stata utilizzata in pochi casi per il trattamento delle aritmie ventricolari; il progetto di ricerca Monzino-IEO è il primo studio clinico prospettico, tutto italiano, che ne misura scientificamente l’efficacia e la sicurezza.

Corrado Carbucicchio
Responsabile dell’U.O. per il Trattamento Intensivo delle Aritmie Ventricolari del CCM