Carlotta Catozzi

Ricercatrice IEO
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I talenti della Ricerca – Carlotta Catozzi

Carlotta Catozzi è una ricercatrice presso l’Istituto Europeo di Oncologia.

Su cosa si focalizza la tua ricerca? Quali sono gli obiettivi?

Studio l’interazione tra microbiota e tumore al colon-retto. Il mio obiettivo è valutare l’impatto del microbiota sul tumore per scoprire biomarcatori specifici che permettono sia di effettuare una diagnosi precoce che migliorare la risposta alla terapia. La nostra ricerca è davvero traslazionale: nasce dal dialogo tra due persone di diverso background – il Dr. Nezi e la Dr.ssa Ravenda – ed oltre all’unità di cui faccio parte, coinvolge l’unità di “Immunometabolismo e immunoterapia contro il cancro” creata dalla Dott.ssa Teresa Manzo, la “Chirurgia dell’Apparato Digerente” guidata dal Prof. Fumagalli Romario e la “Divisione di Oncologia Medica del gastroentrerico e dei NET” diretta dal Prof. Fazio. Nel nostro studio non valutiamo solamente l’impatto del microbiota fecale ma, grazie al supporto dell’Anatomia Patologica diretta dal Prof. Viale, anche di quello che abita la mucosa intestinale. La ricerca ha dei tempi molto lunghi ma iniziano ad arrivare i primi risultati preliminari perché abbiamo già confermato le differenze tra microbiota fecale e mucosale e, dal confronto tra mucosa sana e mucosa tumorale, abbiamo individuato che le comunità batteriche sono differenti.

Da quanto tempo ti occupi di ricerca e come mai sei diventato un ricercatore?

Ho sempre voluto fare Ricerca, l’ho sentito come la naturale prosecuzione dei miei studi. Verso la fine del dottorato ho capito che avrei davvero continuato questa strada ma ho scelto di cambiare ambito per valutare un altro tipo di formazione e così ho scelto di passare alla ricerca umana in ambito tumorale.
Mi ha sempre affascinato l’ambito oncologico e, dopo aver seguito dei corsi anche in oncologia veterinaria, ho capito che era quella la mia strada.

Quanto è importante avere fiducia nella Ricerca?

Avere fiducia nella Ricerca è necessario perché è l’unico modo per arrivare a nuove scoperte. Per fare ricerca è necessaria costanza e determinazione ma capire che il tuo studio sta dando buoni frutti è una grande soddisfazione. Bisogna dedicare il tempo necessario all’analisi dei dati così da riuscire a formulare interpretazioni ponderate anche nel caso in cui i risultati non dovessero confermare l’ipotesi iniziale.

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Ricerca per me significa costanza e fiducia nel lavoro che si porta avanti tutti i giorni e che permetterà di arrivare a cure sempre più personalizzate contro il cancro.

Carlotta Catozzi
Ricercatrice IEO