Le terapie cellulari sono considerate la nuova frontiera nell’oncologia e consistono nell’impiego di cellule ottenute dal sangue del paziente o di un donatore volontario e modificate geneticamente in laboratorio per poi essere re-iniettate nell’organismo malato dove svolgono l’attività terapeutica desiderata e programmata.
L’esempio più convincente dell’efficacia delle terapie cellulari riguarda le cosiddette CAR-T cells: linfociti del paziente che vengono geneticamente “educati” a cercare, riconoscere ed eliminare le cellule di leucemia o linfoma, dalle quali il paziente è affetto.
Tuttavia le CAR-T cells possono essere causa di insidiosi effetti collaterali per i pazienti. I medici e i ricercatori della Divisione di Ematoencologia dello IEO, diretta dal Prof. Corrado Tarella, stanno verificando la possibilità di utilizzare le cellule CAR-NK (Natural Killer) per effettuare le terapie cellulari anziché le cellule CAR-T, nei linfomi aggressivi B-linfocitari.
Le cellule CAR-NK sono linfociti in grado di distruggere qualsiasi cellula riconosciuta come estranea e già naturalmente coinvolte nella sorveglianza delle neoplasie la cui attività è modulata dall’espressione di ricettori, attivatori o inibitori, che possono essere influenzati intervenendo sul genoma, Genome Editing, oppure tramite terapie farmacologiche mirate.
L’utilizzo delle cellule CAR-NK, unitamente a terapie farmacologiche o al Genome Editing, può rendere le terapie cellulari più efficaci su alcune tipologie di tumore con minori effetti collaterali e più facilmente tollerabili dal paziente perché meno tossiche.
Grazie al contributo di Banca del Piemonte, che ha finanziato una borsa di studio, un giovane ricercatore lavorerà allo IEO su questa importante ricerca.
Grazie a Banca del Piemonte per il rinnovato sostegno.