Annamaria Piva: la bioinformatica che svela i segreti del cancro

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La Ricerca scientifica è un viaggio che porta a continue scoperte, un cammino fatto di dedizione, studio e passione. Annamaria Piva è giovane Ricercatrice che, anche grazie a una borsa di studio della Fondazione IEO-MONZINO ETS, ha intrapreso questa strada con determinazione, spinta dal desiderio di contribuire all’avanzamento della conoscenza e, soprattutto, di fare la differenza nella Ricerca contro i tumori.

Cresciuta in un piccolo paese di provincia, Annamaria si è trasferita a Milano per seguire la sua vocazione. Oggi è una studentessa di Dottorato presso la Scuola Europea di Medicina Molecolare (SEMM), svolgendo la sua attività di Ricerca all’Istituto Europeo di Oncologia (IEO). Il suo campo di studio è la biologia computazionale, una disciplina che utilizza strumenti matematici, statistici e informatici per analizzare enormi quantità di dati biologici e ottenere informazioni fondamentali per la Ricerca oncologica.

Il progetto di Ricerca: machine learning e tumori

Il progetto su cui sta lavorando è ambizioso: grazie all’utilizzo della tecnica single-cell RNA sequencing, Annamaria studia il comportamento dei geni a livello delle singole cellule. Questo approccio è cruciale in campo oncologico perché i tumori, per loro natura, sono estremamente eterogenei e complessi. Comprendere i diversi funzionamenti all’interno delle cellule permette di sviluppare modelli predittivi più accurati. In particolare, lei e il suo team dell’Unità di Data Science dello IEO stanno costruendo un modello di machine learning in grado di prevedere la prognosi nei pazienti oncologici, sfruttando dati provenienti da modelli sperimentali e database pubblici.

La carriera e la passione per la Ricerca

La passione di Annamaria per la Ricerca è nata durante il suo percorso universitario. Dopo una laurea triennale in biotecnologie, ha scelto di specializzarsi in biotecnologie molecolari e bioinformatica, affascinata dall’idea di utilizzare strumenti computazionali per analizzare dati biologici. Il momento in cui ha capito che questa sarebbe stata la sua strada è arrivato durante la sua prima esperienza in laboratorio: vedere un’ipotesi trasformarsi in una scoperta concreta l’ha spinta a dedicarsi con passione all’attività di Ricerca.

Le borse di studio, come quelle messe a disposizione dalla Fondazione IEO-MONZINO ETS, sono essenziali per permettere a giovani ricercatori come Annamaria di dedicarsi completamente a progetti innovativi. Non va mai dimenticato che la Ricerca scientifica richiede tempo e risorse. Senza un sostegno come quello della Fondazione molti di questi studi non potrebbero essere portati avanti, limitando il potenziale di scoperte che potrebbero cambiare la vita di molte persone.

Il lavoro quotidiano in laboratorio

La giornata tipo di una giovane Ricercatrice in bioinformatica si svolge prevalentemente al computer: analisi dei dati, studio di nuove tecniche, lettura di articoli scientifici e riunioni con il team per discutere i progressi delle attività svolte. Ogni piccolo passo avanti è una grande soddisfazione, una conferma che il lavoro svolto sta portando nella giusta direzione. Quando arriva una scoperta importante, la gioia è condivisa con i colleghi e con la famiglia.

Al di fuori della Ricerca, Annamaria ama dedicarsi allo sport, alla lettura e imparare cose nuove, segno di una curiosità che va oltre il suo lavoro. È proprio questa voglia di scoprire, di porsi domande e trovare risposte, che la rende una scienziata appassionata e determinata.

Un messaggio per i giovani Ricercatori e i donatori

Per i giovani che si affacciano al mondo della scienza, Annamaria ha un messaggio chiaro: “Consiglio questo percorso a chi ha curiosità, voglia di esplorare e desiderio di affrontare sfide sempre diverse. La Ricerca è un campo in cui non ci si annoia mai e, anche se richiede impegno e determinazione, le soddisfazioni ripagano ogni sforzo“.

Ma il suo messaggio più sentito è rivolto ai donatori che, senza conoscerla, hanno scelto di sostenere la sua Ricerca. “Vorrei ringraziarli uno ad uno. Ogni contributo è essenziale per fare passi avanti. Spero di poter ricambiare la loro generosità scoprendo qualcosa che possa davvero fare la differenza nel campo della Ricerca oncologica“.

Sostenere la Ricerca significa investire nel futuro, dare speranza a chi convive ogni giorno con la malattia e credere nella scienza come motore di cambiamento. La storia di Annamaria Piva è un esempio di come, con il giusto supporto, la passione e il talento possano tradursi in scoperte scientifiche.

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