Nelle donne, i trattamenti per la cura del cancro possono portare a menopausa precoce; ci sono interventi che prevendono l’asportazione delle ovaie, trattamenti radianti (radioterapia) che causano uno spegnimento precoce delle ovaie, farmaci che ne bloccano la funzione.
Se la menopausa si associa a sintomi che compaiono nel breve termine come le vampate di calore, la secchezza vaginale o i dolori articolari e che possono essere più o meno invalidanti, la menopausa che sopraggiunge in epoca precoce richiede un campo di intervento molto più ampio.
La menopausa precoce, ovvero al di sotto dei 45 anni, e ancor di più quando al di sotto dei 40 anni, è infatti associata a maggiori effetti a lungo termine, sul versante vascolare, neurologico, metabolico, genitale e osseo.
Questo si traduce in un rischio aumentato di infarto o ictus, di decadimento cognitivo, di disfunzione sessuale, di patologie croniche della sfera genitale e aumentato rischio di osteoporosi.
Si perde la ciclicità mestruale e può essere danneggiata la fertilità.
Il trattamento del tumore non può prescindere dalla presa in carico della donna nella preservazione della salute e qualità di vita negli anni a venire.
Il ginecologo e ancor più il ginecologo esperto in menopausa valuta la storia clinica e oncologica della donna e, con la donna, costruisce un progetto di ritorno alla “normalità” o, meglio, accoglie la donna nella sua malattia e la conduce verso la costruzione del nuovo se’.
Il ginecologo è un esperto che impiega l’utilizzo di terapie, fornisce consigli di prevenzione e si occupa della qualità di vita.
Ciò è vero nelle pazienti oncologiche ma anche nelle donne che si sottopongono a chirurgia profilattica per rischio genetico, mediante l’asportazione di tube e ovaie, inducendo un quadro di menopausa precoce chirurgica.
E’ importante valutare le possibilità di trattamento della menopausa precoce, che prevedono l’utilizzo della terapia ormonale sostitutiva nelle donne che hanno tumori non ormono-dipendenti.
La terapia ormonale sostitutiva è infatti raccomandata nelle donne giovani sane che vanno in menopausa precoce, ma anche dopo i trattamenti oncologici se il tumore per cui sono state trattate lo permette.
La terapia ormonale sostitutiva può essere somministrata per bocca o attraverso assorbimento cutaneo e/o vaginale e dosaggio e vie di somministrazione sono personalizzati a seconda della paziente.
Per questo motivo, la terapia ormonale sostitutiva non deve fare paura, poiché nel trattamento della menopausa precoce, in assenza di controindicazioni, è un grande alleato delle donne.
Teniamo conto, però, che il più comune tumore tra le donne che si ammalano in età giovanile è il tumore della mammella.
Il tumore mammario rappresenta una controindicazione alla terapia ormonale sostitutiva e pertanto sfida per il ginecologo quando deve trattare una menopausa precoce. Sempre più l’attenzione si sta rivolgendo a queste donne che, non potendo assumere terapia ormonale, necessitano di trattamenti ancor più personalizzati e sicuri che vadano a migliorare i sintomi della menopausa come le vampate ma anche a prevenire le problematiche a lungo termine.
Le terapie non ormonali per le donne in menopausa con tumore mammario includono alcuni specifici estratti di polline o radici e possono essere utilizzati in sicurezza dopo prescrizione medica e nuove molecole prive di ormoni con azione centrale (sul cervello) si stanno studiando contro le vampate di calore.
Preparati idratanti ed emollienti sono alla base della prevenzione e trattamento dei sintomi genitali e urinari e il ginecologo saprà indicare, inoltre, possibili terapie di II linea, che possono essere discusse con la paziente e con l’oncologo curante.
Il ginecologo che si occupa di menopausa non agisce da solo, ma condivide il percorso terapeutico con altri specialisti, in particolare nella prevenzione e trattamento dell’osteoporosi, nell’adeguamento dell’alimentazione e metabolismo e nella valutazione in ambito psico-relazionale.