Dottore, di cosa si occupa la sua ricerca?
La mia ricerca si concentra sul cancro al colon retto, che è la seconda causa di morte per cancro in Italia e la quarta nel mondo. Nell’ultimo decennio, molte evidenze scientifiche hanno sottolineato il ruolo fondamentale del sistema immunitario, in particolare dei linfociti T, nella risposta anti-tumorale. In questo ambito, stiamo esplorando il ruolo delle cellule iNKT (invariant Natural Killer T), una sottopopolazione di linfociti T che riescono a riconoscere antigeni batterici.
Quali sono i risultati che avete ottenuto finora?
I risultati preliminari della nostra ricerca suggeriscono che le cellule iNKT sono spesso presenti nei tumori dei pazienti affetti da cancro al colon retto, un dato che potrebbe aprire a nuove strategie terapeutiche. Tuttavia, stiamo ancora approfondendo questi risultati per capire meglio come queste cellule possano influenzare la progressione del tumore.
Che ruolo gioca il microbiota intestinale nella risposta immunitaria?
Abbiamo recentemente scoperto che la risposta immunitaria nei tumori intestinali è influenzata anche dal microbiota intestinale. Il nostro intestino ospita centinaia di miliardi di batteri, che appartengono a migliaia di specie diverse, e questi batteri interagiscono strettamente con le nostre cellule intestinali e immunitarie. La composizione del microbiota può variare nei pazienti con patologie intestinali, il che può risultare in un potenziamento o, al contrario, in uno spegnimento della risposta anti-tumorale.
Quindi, come il microbiota potrebbe influenzare la terapia per il cancro al colon retto?
Sì, il microbiota potrebbe giocare un ruolo chiave. Cambiare la composizione microbica dell’intestino potrebbe migliorare la risposta immunitaria contro il tumore. Quindi, il nostro obiettivo è comprendere come il microbiota possa essere modulato per favorire una risposta anti-tumorale più forte ed efficace.