Di cosa si occupa la tua ricerca? Quali sono gli obiettivi?
Ci occupiamo di capire perché nel cuore l’incidenza dei tumori è bassa. Capire i meccanismi che inibiscono la crescita tumorale nel cuore aiuterebbero a definire i meccanismi che potrebbero essere bersagliati per colpire i tumori che colpiscono gli altri organi.
Dati degli interessanti dati preliminari, l’obiettivo della nostra ricerca è studiare come le forze meccaniche del cuore inibiscono la crescita tumorale. Dall’inizio di questo anno di vita del nostro gruppo al Monzino, abbiamo validato diversi sistemi di modulazione di stretching e compressione cellulare in vitro, in modo da riprodurre le forze meccaniche che caratterizzano il cuore, e stiamo capendo come la modulazione di queste forze agisce sulla crescita di linee cellulari tumorali.
Da quanto tempo ti occupi di Ricerca e come mai sei diventato un ricercatore?
Mi occupo di ricerca da 7 anni, da quando ho fatto il tirocinio di tesi sperimentale in oncologia molecolare. La ricerca mi ha sempre appassionato e affascinato. Ho sempre voluto dare un contributo alla cura di patologie importanti quali il cancro, dal lato della scoperta e della conoscenza dei meccanismi che possono poi essere utilizzati come bersaglio terapeutico.
Di cosa ha bisogno oggi un ricercatore come te?
Un ricercatore ha bisogno di sostegno e approvazione del lavoro che fa, sia in termini psicologici che, bisogna evidenziare, economici. È giusto che il lavoro di ricercatore sia considerato importante come tanti altri lavori e non essere sinonimo di precarietà.
Quanto è importante il sostegno dei nostri donatori?
Il sostegno dei donatori è molto importante, perché valorizza le nostre attività e ci motiva a dare sempre il massimo per i pazienti, che sono il fine ultimo del nostro lavoro.
Quanto è importante avere fiducia nella Ricerca?
La fiducia nella ricerca è indispensabile per il progresso, verso un ampliamento delle nostre conoscenze e per la scoperta di nuove cure per patologie di cui molte sono ancora incurabili.
Ci racconti una tua giornata tipo?
Nella mia giornata tipo pianifico ed eseguo esperimenti su cellule tumorali, analizzo i dati che ne derivano e cerco di comprenderli e utilizzare queste informazioni per confutare le mie ipotesi o per formularne altre, indirizzando le mie attività verso nuovi esperimenti. Il bello della ricerca è che ogni giorno è diverso dall’altro.
Come ci si sente quando si scopre qualcosa di nuovo?
È una sensazione bellissima, che ripaga tutti gli sforzi compiuti e i tanti giorni in cui i risultati non sembrano portare a passi in avanti. Ma questo fa parte delle regole del gioco della ricerca.
Che ruolo ha la condivisione dei percorsi e dei risultati nella tua vita professionale?
Spero che la condivisione dei percorsi e dei risultati possa portare al progresso di tutto quanto il mondo della ricerca. Sia i risultati positivi che quelli negativi servono gli altri a non ripetere gli stessi esperimenti e a pensare e ad agire più velocemente per ideare del nuovo che porti sempre più velocemente al progresso.