Francesco Tucci

Bioinformatico e ricercatore presso la Divisione di Ematoncologia
logo-cerchi copy 2Created with Sketch.

I talenti della Ricerca – Francesco Tucci

Francesco Tucci è un dottorando e si occupa di analisi bioinformatiche. Grazie a un contributo da fondi vincolati della Fondazione IEO-MONZINO ETS, il suo progetto di ricerca si focalizza sulla traslazione nei tumori della vescica e della prostata.

Ci puoi spiegare la tua ricerca e quali sono gli obiettivi finali?

Mi occupo di ricerca traslazionale nei tumori della vescica e della prostata. Il mio approccio è quello di studiare sia in vivo che in vitro i meccanismi biologici alla base della tumorigenesi e della progressione di questi tumori, per identificare marker predittivi che migliorino la gestione clinica di queste patologie. Questo permette di evitare il trattamento eccessivo in casi poco aggressivi e di anticipare o intensificare il trattamento in neoplasie a maggiore rischio di progressione. Allo stesso tempo, cerchiamo di identificare pathway che siano targettabili con farmaci in grado di arrestare o quantomeno rallentare la progressione.

Ci racconti del tuo team? Avete l’occasione di condividere ciò che viene scoperto anche a livello nazionale e internazionale?

Occupandoci di ricerca traslazionale, il nostro team è molto eterogeneo e ha competenze diversificate. Difficilmente i singoli progetti vengono portati avanti da una sola persona, al contrario, tutti contribuiamo a ogni progetto, mettendo a disposizione le competenze su organoidi, modelli murini ed ex vivo, istopatologia, multiplexing IF etc.

Spesso collaboriamo anche con team di clinici che lavorano in ospedale per confermare la rilevanza delle nostre osservazioni su pazienti reali. Ad esempio, nel nostro ultimo lavoro su NUMB nel tumore vescicale, abbiamo collaborato a stretto contatto con i clinici per validare le nostre scoperte sui pazienti. I dati ottenuti sono stati talmente incoraggianti che ora stiamo pianificando anche dei trial prospettici.

Qual è stato il momento in cui hai deciso di diventare un ricercatore?

A dire la verità, non ho mai pensato troppo “alla strada” da percorrere, ma ho sempre semplicemente rincorso ciò che mi incuriosiva e mi appassionava. Dopo il corso di biochimica, che mi affascinò profondamente, la professoressa ci offrì la possibilità di frequentare il laboratorio per qualche giorno, e da allora non me ne sono più allontanato.

Perché è così importante ricevere una borsa di studio come quelle della Fondazione IEO-MONZINO ETS?

Ricevere una borsa di studio come quella della Fondazione IEO-MONZINO ETS è fondamentale per me e per i miei colleghi perché ci permette di concentrarci pienamente sulla ricerca senza le preoccupazioni finanziarie che spesso limitano le opportunità. Questi fondi ci offrono le risorse necessarie per portare avanti progetti innovativi e permettono di focalizzarci sulla scienza e contribuire in modo significativo al progresso scientifico.

Puoi raccontaci una giornata tipo in laboratorio?

Occupandomi principalmente di bioinformatica, passo molte ore al computer immerso tra il codice e i dati. Tuttavia, il mio lavoro è tutt’altro che solitario. Poiché il nostro è un team multidisciplinare, passo molto tempo a confrontarmi con i colleghi del laboratorio per risolvere i problemi che incontriamo o per ragionare insieme sui meccanismi biologici che emergono.

Come ci si sente quando si scopre qualcosa di nuovo? Chi chiami se dovesse succederti?

È un’emozione unica, perché dopo numerosi fallimenti senti finalmente di aver raggiunto l’obiettivo. L’aspetto affascinante della ricerca è che ciò che hai scoperto l’hai visto per primo al mondo. Quando accade, la prima persona a cui racconto la notizia è la mia ragazza, con cui condivido questo percorso.

Che messaggio daresti ai giovanissimi: consiglieresti questo lavoro e perché?

La ricerca è un campo unico, a differenza della maggior parte dei lavori che possono diventare routinari nel lungo termine, ti pone continuamente nuove sfide e ti costringe ad acquisire numerose competenze trasversali. È forse uno dei lavori più gratificanti che esistano, perché la soddisfazione che si prova nell’osservare e comprendere un fenomeno per la prima volta al mondo, oscuro fino a prima, è incomparabile. Tuttavia, la ricerca richiede pazienza e resilienza, possono passare mesi o anni di duro lavoro e frustrazioni prima di raggiungere un risultato significativo. Il segreto è tenere a mente che si corre una maratona, non i 100 metri e sicuramente non “piani”. Se sei una persona estremamente curiosa che si chiede sempre “il perché”, che ama buttarsi fuori dalla sua comfort zone e non si scoraggia facilmente, allora la ricerca potrebbe essere il percorso perfetto per te.

Cosa vorresti dire ai donatori che ti hanno dato la possibilità di ricevere questa borsa di studio?

Vi ringrazio per la vostra fiducia. Vi prometto che metterò tutto il mio impegno per onorare la vostra generosità e fare in modo che la mia ricerca possa apportare un contributo significativo alla comunità scientifica e alla società.

La borsa di studio di Francesco Tucci è stata finanziata attraverso i Contributi da Fondi Vincolati. Con questi fondi finanziamo iniziative mirate, come Borse di Studio per giovani ricercatori, in linea con le condizioni stabilite di destinazione e/o vincolo.
logo-cerchi copy 2Created with Sketch.

DONA ORA

Aiutaci a sostenere altri talenti della ricerca.

Metterò tutto il mio impegno per onorare la vostra generosità e per fare in modo che la mia ricerca possa apportare un contributo significativo alla comunità scientifica e alla società.
Francesco Tucci
Bioinformatico e ricercatore presso la Divisione di Ematoncologia