Ci puoi spiegare la tua ricerca e quali sono gli obiettivi finali?
Come unità di Data Science non ci occupiamo direttamente di fare ricerca, ma forniamo supporto computazionale e statistico ai vari gruppi presenti all’interno del Campus. Nel dettaglio sviluppiamo tools e pianifichiamo analisi ad hoc per venire incontro alle specifiche esigenze dei ricercatori e massimizzare l’estrazione di informazioni dai loro dati sperimentali e clinici.
Ci racconti del tuo team? Avete l’occasione di condividere ciò che viene scoperto anche a livello nazionale e internazionale?
Attualmente il nostro gruppo è composto da tre persone: il coordinatore, Dr. Yinxiu Zhan, io e infine una dottoranda, Dott.ssa Annamaria Piva. Dal momento che il nostro lavoro è leggermente differente dal classico lavoro da ‘ricercatore’, generalmente non facciamo scoperte, ma grazie alla nostra attività e all’utilizzo degli strumenti che mettiamo a disposizione, facciamo sì che altri possano farle.
Qual è stato il momento in cui hai deciso di diventare un ricercatore?
Durante il mio periodo universitario, lì è nata, gradualmente, la mia passione per la Ricerca.
Perché è così importante ricevere una borsa di studio come quelle della Fondazione IEO-MONZINO ETS?
Perché senza questo tipo di finanziamenti molti ricercatori non avrebbero la possibilità di portare avanti i loro studi e, di conseguenza, la ricerca, specialmente in un campo così delicato e importante come quello oncologico, procederebbe molto più lentamente.
Puoi raccontaci una giornata tipo in laboratorio?
La mia giornata tipo assomiglia più a quella di un informatico.
Dopo essere arrivato in ufficio, mi siedo alla mia scrivania, accendo il computer e lavoro davanti allo schermo praticamente tutto il giorno. In genere durante la mattina ricontrollo le analisi che ho lanciato il giorno precedente, verifico che sia andato tutto a buon fine, rispondo alle mail e faccio assistenza in caso di necessità. Ci possono essere anche delle brevi riunioni all’interno del gruppo per pianificare nuovi lavori, stilare una lista di priorità e suddividere il carico di lavoro.
Durante il pomeriggio invece mi dedico di più allo sviluppo di nuovi programmi o all’aggiunta di nuove funzionalità a quelli già esistenti.
Come ci si sente quando si scopre qualcosa di nuovo? Chi chiami se dovesse succederti?
Vista la tipologia del mio lavoro è difficile trovarmi in una situazione di questo tipo, ma se dovesse succedere, penso che la prima persona a cui lo comunicherei sarebbe il responsabile del mio gruppo.
Che messaggio daresti ai giovanissimi: consiglieresti questo lavoro e perché?
Credo che chi decida di intraprendere la carriera da ricercatore debba tenere presente che si tratta di un lavoro che spesso può risultare frustrante, in quanto non sempre gli sforzi vengono ripagati dai risultati. Inoltre (soprattutto in Italia!) bisogna metter in conto diversi anni di precariato. Detto questo è sicuramente un’attività ricca di fascino e per certi versi unica al mondo. La consiglierei a chi si sente dotato di una grande curiosità e del desiderio di capire le cose, voglia di percorrere strade nuove e capacità di pensare in modo diverso.
Cosa vorresti dire ai donatori che ti hanno dato la possibilità di ricevere questa borsa di studio?
Semplicemente grazie!