Marica Ippolito

Ricercatrice post-doc nel laboratorio di Genome Integrity presso l’Istituto Europeo di Oncologia
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I talenti della Ricerca – Marica Ippolito

Marica Ippolito è una ricercatrice post-doc nel laboratorio di Genome Integrity presso l’Istituto Europeo di Oncologia. Grazie a un contributo da fondi vincolati della Fondazione IEO-MONZINO ETS, si occupa di ricerca nell’ambito dell’aneuploidia nel cancro.

Ci puoi spiegare la tua ricerca e quali sono gli obiettivi finali?

La mia ricerca si concentra sull’aneuploidia nel cancro, una condizione in cui le cellule presentano un numero anormale di cromosomi. Questo è rilevante perché oltre il 90% dei tumori solidi presenta questa caratteristica. L’obiettivo finale del mio lavoro è comprendere come l’aneuploidia influenzi la fisiologia cellulare, in particolare il danno al DNA, la risposta allo stress replicativo e la stabilità genomica.

Ci racconti del tuo team? Avete l’occasione di condividere ciò che viene scoperto anche a livello nazionale e internazionale?

Nel nostro team, guidato dal Prof. Stefano Santaguida presso lo IEO, lavoriamo a stretto contatto con ricercatori sia all’interno dell’istituto che a livello internazionale. La ricerca è un vero lavoro di squadra, e condividere le nostre scoperte con altri gruppi in tutto il mondo è essenziale per fare progressi. Recentemente, abbiamo pubblicato importanti scoperte su prestigiose riviste scientifiche, grazie a proficue collaborazioni con gruppi di ricerca del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, dell’Università di Tel Aviv e di altri rinomati centri come il National Cancer Institute, il Broad Institute del MIT e di Harvard, e il Max Planck Institute for Molecular Genetics. Questa rete globale di collaborazioni ci permette di validare i nostri risultati e di avanzare nella ricerca oncologica, con l’obiettivo costante di sviluppare nuove terapie per i pazienti.

Qual è stato il momento in cui hai deciso di diventare un ricercatore?

La decisione di diventare ricercatrice è stata il risultato di un percorso naturale. Fin dalla prima volta che sono entrata in laboratorio, ho sentito di aver trovato il mio posto. La curiosità di scoprire sempre qualcosa in più e di sfidare le conoscenze attuali mi ha sempre spinto ad andare avanti. Ho iniziato il mio percorso all’Università Federico II di Napoli, e nel tempo mi sono appassionata agli aspetti molecolari della biologia e a come questi vengono alterati dalla malattia. L’idea di fare ricerca si è rafforzata man mano che comprendevo l’enorme potenziale che il lavoro di laboratorio può offrire. Ora, lavorando allo IEO, un’istituzione di eccellenza in questo campo, sono più certa che mai di aver intrapreso la strada giusta. Per me, fare ricerca è un percorso di continuo apprendimento, ed è questa voglia di scoprire e comprendere che mi ha portato fin qui.

Perché è così importante ricevere una borsa di studio come quelle della Fondazione IEO-MONZINO ETS?

Ricevere una borsa di studio come quelle della Fondazione IEO-MONZINO ETS è fondamentale per me e per tutti coloro che lavorano nel campo della ricerca. La ricerca scientifica è un percorso lungo e complesso che richiede tempo, risorse e un sostegno continuo. Ogni giorno affrontiamo nuove sfide in laboratorio, alla ricerca di nuove scoperte che possano fare la differenza nella vita dei pazienti. Senza il supporto di borse di studio, sarebbe difficile dedicarsi completamente a questa missione. Le borse di studio ci permettono di avere la stabilità necessaria per portare avanti i nostri progetti con dedizione e passione, senza le quali sarebbe impossibile sperimentare, analizzare dati, e condividere i nostri risultati con la comunità scientifica. Grazie a questo sostegno, possiamo esplorare nuove strade, sperimentare con idee innovative, e lavorare in team verso l’obiettivo comune di migliorare le terapie e le cure disponibili.

Puoi raccontaci una giornata tipo in laboratorio?

Ogni giornata in laboratorio è diversa dall’altra, ed è proprio questa varietà che rende la ricerca così appassionante. Non c’è mai spazio per la noia, perché ogni giorno porta con sé nuove sfide da affrontare. Solitamente, la mia giornata si divide tra la parte sperimentale, in cui conduco gli esperimenti, e l’analisi dei dati che ne derivano. Inoltre, il confronto con i colleghi è fondamentale: la ricerca è un lavoro di squadra, dove ogni punto di vista può offrire uno stimolo importante per andare avanti. Trascorro molto tempo anche a studiare e aggiornarmi sugli ultimi studi nel mio campo, perché ogni nuova scoperta può fornire un input prezioso per indirizzare al meglio il nostro lavoro.

Come ci si sente quando si scopre qualcosa di nuovo? Chi chiami se dovesse succederti?

Quando si scopre qualcosa di nuovo o si ha la conferma che l’ipotesi iniziale era corretta, si prova un’enorme soddisfazione. È quel momento che dà senso a tutto il lavoro svolto, le lunghe ore in laboratorio e i tanti esperimenti. Sentire che la propria ricerca viene riconosciuta dalla comunità scientifica è una conferma che ci spinge a continuare con entusiasmo. Quando questo accade, le prime persone che chiamo sono la mia famiglia. Sin dal primo momento in cui ho deciso di intraprendere la strada della ricerca, mi hanno sempre sostenuto, vivendo insieme a me ogni sfida e ogni momento di dubbio. Condividere con loro questa gioia rende tutto ancora più speciale e dà senso a ogni passo di questo percorso.

Che messaggio daresti ai giovanissimi: consiglieresti questo lavoro e perché?

Ai giovani che si trovano ora a scegliere il loro percorso di studi, direi che la ricerca scientifica è un viaggio affascinante e pieno di sorprese. Se siete curiosi, se amate sfidare voi stessi e volete scoprire qualcosa di nuovo, allora questo lavoro potrebbe fare per voi. La ricerca richiede dedizione e pazienza, ma ogni piccolo passo avanti, ogni scoperta, anche quella più piccola, porta un’enorme soddisfazione. Non si tratta solo di lavorare in laboratorio, ma di contribuire a migliorare la vita delle persone, di far parte di una comunità globale che lavora insieme per superare le sfide più difficili. Scegliere questa strada significa intraprendere un percorso di continuo apprendimento, in cui ogni giorno è diverso e nessun risultato è mai scontato. Se vi appassiona l’idea di fare la differenza e di contribuire al progresso della scienza, allora la ricerca potrebbe essere la strada giusta per voi.

Cosa vorresti dire ai donatori che ti hanno dato la possibilità di ricevere questa borsa di studio?

Ai donatori voglio esprimere la mia più sincera gratitudine per il loro incredibile supporto. Grazie alle vostre donazioni, non solo io, ma l’intera comunità di ricerca può continuare a fare passi avanti nella lotta contro il cancro. Il vostro contributo ci permette di avere il tempo e le risorse necessarie per affrontare sfide scientifiche complesse e, in ultima analisi, migliorare la vita dei pazienti. Ogni giorno ci impegniamo con passione e dedizione, sapendo che, grazie a voi, possiamo continuare a scoprire nuove terapie e soluzioni.

La borsa di studio di Marica Ippolito è stata finanziata attraverso i Contributi da Fondi Vincolati. Con questi fondi finanziamo iniziative mirate, come Borse di Studio per giovani ricercatori, in linea con le condizioni stabilite di destinazione e/o vincolo.
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La ricerca non è solo il nostro lavoro, ma una missione condivisa con tutti voi, e senza il vostro sostegno questo percorso sarebbe impossibile. Grazie di cuore per credere nella ricerca e per essere parte di questo viaggio verso un futuro in cui il cancro sia sempre più curabile.
Marica Ippolito
Ricercatrice post-doc nel laboratorio di Genome Integrity presso l’Istituto Europeo di Oncologia