Vincenza Valerio

Ricercatrice Monzino
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I talenti della Ricerca – Vincenza Valerio

Vincenza Valerio è una biologa e ricercatrice presso l’Unità di ricerca per lo studio delle patologie aortiche, valvolari e coronariche gestito dal Dottor Paolo Poggio del Centro Cardiologico Monzino.

Su cosa si focalizza la tua ricerca? Quali sono gli obiettivi?

Nel laboratorio in cui lavoro, mi occupo di studiare i meccanismi che stanno alla base della Stenosi valvolare aortica, la più comune forma di valvulopatia nel mondo Occidentale. In particolare, ad oggi, il mio lavoro si sta focalizzando sul ruolo della proteina PCSK9, nello sviluppo e nella progressione di tale patologia. Lo scopo principale del progetto di ricerca è quello di fornire le prove biologiche necessarie a definire se, PCSK9, la proteina oggetto di studio, possa essere considerata un nuovo bersaglio terapeutico per il trattamento dei pazienti affetti da stenosi valvolare aortica.
Gli studi effettuati fino ad oggi, ci hanno permesso di osservare che, innanzitutto PCSK9 è espressa nei tessuti valvolari esportati da pazienti malati e che la sua espressione aumenta all’aumentare del grado di severità della patologia e successivamente che, l’utilizzo di un anticorpo in grado di neutralizzare questa proteina è in grado di diminuire il grado di calcificazione delle cellule interstiziali valvolari isolate da valvole stenotiche. Tuttavia, nonostante queste premesse, il meccanismo molecolare attraverso cui PCSK9 eventualmente influenzi la calcificazione della valvola aortica ad oggi resta inesplorato e non compreso, motivo per cui le mie energie e risorse saranno dedicate a questo scopo.

Da quanto tempo ti occupi di Ricerca e come mai sei diventata una ricercatrice?

Mi occupo di ricerca dal conseguimento della laurea Triennale. Infatti subito dopo aver ottenuto questo traguardo, affascinata dalla vita da laboratorio, un po’ sperimentata nei laboratori dello IEO durante il tirocinio propedeutico alla scrittura della tesi, ho cominciato come laureato frequentatore in uno dei laboratori dell’Università degli Studi di Milano. Ho portato avanti questa attività parallelamente alla frequenza delle lezioni della laurea Magistrale e questa fase mi ha dato modo di imparare molto sia a livello teorico che a livello pratico. Dopo la laurea magistrale, spronata dal desiderio di imparare cose nuove, ho deciso di restare nel mondo della ricerca ma di cambiare ambito di studio e sono arrivata al Monzino, dove, nel laboratorio dove lavoro oggi, ho avuto la grande opportunità di implementare enormemente le mie conoscenze. Nel mio percorso di formazione ho avuto modo di lavorare su diversi progetti e ciò che mi ha sempre spinto a restare nel mondo della ricerca, desiderando di essere uno scienziato, è sempre stata la curiosità di capire i meccanismi legati alla patologia oggetto di studio per poter aggiungere un piccolo mattoncino che ci avvicinasse in qualche modo a comprendere come aiutare le persone che sono affette da tali patologie.

Quanto è importante il sostegno dei nostri donatori?

Nella ricerca il sostegno dei donatori è molto importante, soprattutto perché è proprio grazie a loro che è resa possibile la formazione di giovani ricercatori come me. La presenza di donazioni infatti non solo permette ai giovani di continuare le proprie carriere ma manda loro un messaggio di fiducia, stima e speranza nel loro lavoro di ricercatori, cosa che li incentiva enormemente a dare sempre il massimo per cercare di non deludere i donatori che hanno creduto in loro.

Quanto è importante avere fiducia nella Ricerca?

Avere fiducia nella ricerca è assolutamente fondamentale. Infatti solo studiando i processi biologici nel dettaglio si può arrivare a comprendere il perché certe patologie si verifichino e poi ad identificare delle strategie terapeutiche. Le tempistiche purtroppo non sempre sono brevi, ma speriamo che dalla ricerca si possa arrivare con il tempo alla clinica per dare ai medici la possibilità di migliorare ed implementare le strategie di trattamento dei pazienti.

Che ruolo ha la condivisione dei percorsi e dei risultati nella tua vita professionale?

Nell’ambito della ricerca, la condivisione del proprio lavoro e dei propri risultati è qualcosa di imprescindibile. Infatti, spesso capita che essendo molto coinvolti nel proprio lavoro non si riesca a vedere nemmeno le cose più semplici, proprio come quando si scrive un tema e non si riesce più a coglierne gli errori. Per questo motivo, il confronto con qualcuno che guarda dall’esterno il tuo operato e i tuoi risultati spesso è fondamentale per aprirti gli occhi su punti vista differenti a cui magari non avevi pensato e che possono darti nuovi spunti su cui riflettere e lavorare.

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Vincenza Valerio
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